Derek
e Michael portano avanti il loro rapporto di coppia in Giappone, dove
il secondo lavora per una grossa azienda. Se Michael è convinto di agire
per il futuro di entrambi, Derek vive una lacerante insoddisfazione che
gli rende difficile integrarsi nel paese straniero e far parte
veramente dell'ambiente del compagno. Uomini, giovani e maturi, si
sfiorano, incrociando le loro vite per attimi che possono durare secoli
senza significare nulla. A volte si amano, a volte si perdono, secondo
uno schema variegato eppure fatalmente riconoscibile. Tra occidente e
oriente, l'universo interiore degli Shirtlifter, parola slang
anglosassone che indica gli omosessuali maschi, echeggia una mitologia
che sembra incisa nella pietra. Un'esistenza fatta di sussulti, timori,
emozioni, epifanie, tormenti e gioie. Come lo è per tutti, così simili
eppure così diversi...
L'ancora giovane casa editrice bolognese Ren Books, specializzata per coraggiosa scelta in fumetti a tematica LGBT, dopo una prima infornata di perle nipponiche, presenta il suo primo autore occidentale. Steve MacIsaac, fumettista canadese finora apparso in Europa solo per i tipi di Bruno Gmunder con il volume Sticky, su sceneggiatura di Dale Lazarov. Shirtlifter presenta MacIsaac nella sua versione di autore completo, in larga parte autobiografico, scrittore e illustratore d'eccezione venerato sulla scena gay bear statunitense. L'edizione italiana di Shirtlifter presenta i primi due numeri di una serie attualmente giunta in America al quarto. Un racconto lungo (Letti disfatti) e una raccolta di dieci novelle più o meno fulminanti, dove l'ampio spettro della vita omosessuale è sviscerato con intelligenza e una capacità di sintesi che potremmo definire ai limiti del virtuosismo. Sicuramente, per Shirlifter, un valore aggiunto è rappresentato dall'attenta descrizione della vita svolta dai gay occidentali nel paese del Sollevante (MacIsaac ha realmente vissuto in Giappone) e delle influenze che cultura e norme straniere possono avere sulle loro esistenze.
Come scrivono gli stessi editori nella nota d'apertura del volume, commentare Shirtlifter
è un'impresa ardua. Troppa è la precisione e l'intensità con cui Steve
MacIsaac riesce a fotografare ogni dettaglio di vita, ogni tappa, ogni
rito di passaggio dell'uomo omosessuale. Shirtlifter è un'opera
parlante, dove una sceneggiatura minimale e tagliente è proposta tramite
disegni altrettanto asciutti e privi di fronzoli, e proprio per questo
incredibilmente veri ed espressivi. Come le scene di sesso presenti in
questi racconti a fumetti. Esplicite, ma descritte in modo distaccato ed
essenziale, dettagli di un unico affresco da ammirare in blocco.
Sarebbe facile, ma anche scontato, ripetere che il lavoro di Steve
MacIsaac si commenta da sé, e chiuderla lì. Eppure ogni opera, per
essere visibile, per esistere nelle menti dei suoi potenziali lettori,
ha sempre bisogno di essere discussa. Magari rilevando proprio
l'incantevole capacità di riassumere in poche pagine e senza alcun
artifizio retorico o provocatorio un intero mondo di emozioni, legato a
una categoria umana spesso associata all'eccesso e al bizzarro.
Shirtlifter
è un'opera esistenzialista, ed è un'opera d'autore, che pizzica corde
nascoste nell'animo dell'essere umano nella sua complessità prima ancora
che nell'individuo orientato affettivamente verso il proprio sesso.
Steve MacIsaac, con la sua narrazione sintetica e parzialmente
autobiografica, individua con grande candore quelli che potremmo
definire i nodi nevralgici nell'esistenza di un gay, tessendo racconti
dal sapore universale sia pure con una forte caratterizzazione formale.
Vicino alla comunità degli orsi, gli omosessuali corpulenti e irsuti
spesso attratti dai propri omologhi, MacIsaac la omaggia donando a più
personaggi le fattezze a essa gradite. Ma Shirtlifter è lontano
anni luce dall'essere un fumetto erotico, intenzionato a titillare i
fantasmi della propria categoria d'elezione. E questo a dispetto delle
disinvolte nudità villose e delle brevi scene di sesso. L'elemento
dell'estetica gay bear si amalgama agli altri ingredienti diventando
funzionale al senso di realtà che Shirtlifter trasuda da ogni
pagina. Un mondo dove l'omosessuale può essere uno qualunque degli
uomini incrociati per strada, a prescindere dalla postura, dagli
interessi, e persino dalle sue stesse affermazioni. E' vero che in
racconti come In bella vista e Attraverso il confine si
accenna a codici e look specifici dell'ambiente gay, ma sempre in un
modo molto pratico, su un palcoscenico dove sono del tutto assenti i più
diffusi stereotipi.
Shirtlifter e il suo autore lasciano davvero paralizzati per l'ammirazione. Ammirazione per il linguaggio codificato da quello che si dimostra, pagina dopo pagina, uno scrittore di grande classe in grado di illustrarsi in modo perfettamente coerente. Un must non solo per la comunità omosessuale, ma anche per quanti provano la sincera spinta a confrontarsi e comprendere un angolo di mondo che forse ritengono estraneo, ma che la lettura appassionata e schietta, profondamente umana, offerta da Steve MacIsaac potrebbe fargli apparire molto più familiare.
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Filippo Messina
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